È un vaiolo diverso rispetto a quello delle scimmie che aveva riguardato nel 2022 soprattutto uomini che fanno sesso con altri uomini, quindi una malattia trasmissibile non solo con i rapporti sessuali. Oggi in Africa sta colpendo i bambini e le donne in gravidanza. E in Italia? Per il momento solo casi d’importazione legati ai viaggi ma potrebbe essere difficile per la sanità pubblica il suo contenimento. Il Mpox, altro nome scientifico del vaiolo delle scimmie è uscito dalla Repubblica democratica del Congo che ha cambi commerciali con l’Europa e l’Italia. A parte la diffusione dell’infezione al di fuori del Congo bisogna considerare gli effetti di una versione più “cattiva” del virus, che al momento circola in più nazioni del continente africano.
Mpox è una patologia che sicuramente può essere controllata attraverso i comportamenti, se è il caso anche con le vaccinazioni per gruppi mirati. I sintomi di Mpox comprendono di solito: febbre, sonnolenza, mal di testa, dolori muscolari. I segni più frequenti sono: linfonodi ingrossati ed eruzioni o lesioni cutanee (nella foto). L’eruzione cutanea di solito inizia entro tre giorni dalla comparsa della febbre. Il virus si trasmette attraverso un contatto stretto con un caso sintomatico. L’eruzione cutanea, i fluidi corporei (come liquido, pus o sangue da lesioni cutanee) e le croste sono particolarmente infettivi. Ulcere, lesioni o piaghe della bocca possono essere infettive e il virus può diffondersi attraverso la saliva o attraverso droplet (goccioline respiratorie) in caso di contatto prolungato faccia a faccia (a maggior rischio gli operatori sanitari, i membri della stessa famiglia e altri contatti stretti dei casi confermati).
Mpox può essere trasmesso anche con contatto diretto tra le lesioni durante le attività sessuali. Anche indumenti, lenzuola, asciugamani o stoviglie contaminati dal virus di una persona infetta possono contagiare altre persone. Intanto, in Italia, crescono i casi e i morti di Covid. Dal 24 giugno al 21 luglio, il numero di contagi è aumentato del 30% e quello dei morti del 26% rispetto al precedente periodo (27 maggio – 23 giugno). Lo dice l’ultimo aggiornamento epidemiologico Covid-19 dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Dal 24 giugno al 21 luglio sono stati identificati 186mila nuovi contagi in 96 Paesi, segnalati oltre 23mila nuovi ricoveri e più di 600 nuovi ingressi in terapia intensiva. JN.1 è la variante di interesse (Voi) più segnalata, registrata 135 paesi e rappresenta il 25,7% delle sequenze.