Conferenza stampa del direttore sportivo del Catania, Daniele Faggiano, dopo la chiusura del mercato estivo.
ALLENAMENTO A PORTE APERTE. “Domenica cancelli della tribuna B aperti dalle 17. In questo momento abbiamo bisogno di tutti”.
BILANCIO. “Non sono contentissimo. Le entrate sono la cosa più semplice, le uscite sono sempre più complicate perché ci sono tante varianti. Avremo 6 giocatori fuori lista, nel budget peseranno tanto. Pensavo che si potesse fare qualcosa in più, ma dobbiamo fare di necessità virtù. Tanti hanno rifiutato le squadre proposte: qualcuno voleva andare in B ma non aveva quel tipo mercato, qualcuno per abitudine non ha proprio cercato soluzioni, qualcuno ha rifiutato la destinazione dove poteva andare in prestito per dimostrarci che magari ci si può ricredere. Dal 30 giugno sono stato sempre chiaro con tutti. Ognuno si prenda la proprie responsabilità. Fino a gennaio gli esuberi staranno qui, non ci sono alternative. Qualcuno sparlerà, ma ho le spalle grandi. Le colpe di ciò che non è andato bene vanno divise in tante parti. Forse la Coppa Italia o i playoff hanno accecato qualcuno, non ho sentito nessuno dire che nella scorsa stagione non si è fatto bene. Se mi vedete triste sappiate che non lo sono. Sono arrabbiato. Siamo l’unica squadra ad avere portato tutti i tesserati in ritiro, non è facile farsi carico di 40 giocatori. A chi non faceva parte del progetto ho chiesto di allenarsi in sede con un preparatore: devo ringraziare Costantino, Di Carmine e Marsura che hanno accettato”.
BUDGET. “Al 30 giugno il budget deve essere quello che ci siamo prefissati. A gennaio potremmo essere costretti a mandare via qualcuno piuttosto che prendere nuovi giocatori perché il mio compito è fare quadrare i conti, non posso affossare la società. Qualcosa sino al 30 giugno mi devo inventare. Non ho avuto alcun disagio per quanto accaduto in estate. Mi è stato detto di rivedere alcune cose e ho detto che ci stavo. Ci siamo rimboccati le maniche. Ho pensato, come Grella, a tenere compatto l’ambiente”.
OBIETTIVI. “Comprare giocatori negli ultimi giorni di mercato non mi fa impazzire. Avrei voluto completare l’organico prima, ma complice il problema delle uscite non è stato possibile. Ambizioni? Questa è una squadra che dovrà sudare sempre. A volte mi hanno dato per spacciato in sede di pronostico e poi sono arrivato nono in Serie A. Sarà il campo a dare il verdetto. Non è facile trovare l’amalgama, ma è un gruppo formato da gente volenterosa. Abbiamo cercato di costruire una rosa ampia, competitiva per il girone. Le avversarie? Se devo avere paura di una squadra, dico il Cerignola”.
CASTELLINI. “E’ stata più una voce di stampa che altro. Ha fatto un anno in D e uno in C, la valutazione esatta restava un punto interrogativo. Vi posso garantire che è un ragazzo che possiede grande serenità. Ho visto un uomo e un professionista”.
INGLESE. “I primi attaccanti che ho cercato sono Inglese, Caputo e Torregrossa. Tre “figliocci” miei. Inglese è stato molto chiaro, mi ha detto che se fosse andato a giocare in C avrebbe accettato solo Catania. L’età non mi fa paura, un giocatore un po’ più grande può essere di aiuto anche fuori dal campo”.
CESSIONI. “Non ho prolungato il contratto a nessuno dei giocatori ceduti in prestito. L’ho proposto a uno dei possibili partenti, ma non se ne è fatto nulla. Qualcuno che lo scorso anno ha giocato pochissimo me lo ha chiesto senza esito”.
DI CARMINE. “Lo devo ringraziare per essere andato a Trento. Non so se lui ce l’ha con me, ma io devo solo dirgli grazie”.
INFORTUNATI. “Gli infortunati non li comunichiamo tutti, anche per strategia. D’Andrea sta quasi per guarire e sarà in lista. Verna ha preso una botta a Potenza: ha accusato un problema a una costola e per un po’ dovrà stare fermo. La lista dei 23 è completa, non c’è spazio per inserire svincolati. Reintegrare gli esuberi? I 23 li abbiamo, non ci sono margini, a meno che non accada qualcosa di imprevedibile”.