LENTINI (SIRACUSA) – I fibromi rappresentano la lesione uterina più frequentemente osservata durante il periodo fertile. Sono neoplasie benigne costituite da una componente muscolare liscia e da una componente fibroso-connettivale. Tali formazioni, generalmente nodulari, possono variare molto in numero, posizione e dimensioni. La prevalenza dei fibromi aumenta con l’età, essendo molto bassa prima dei 20 anni, e crescendo gradualmente sino a raggiungere un picco in epoca pre-menopausale, tra i 40 e i 50 anni. Ma cosa fa sospettare un fibroma? Innanzitutto un aumento della quantità del flusso mestruale. Anche in Sicilia ogni anno numerose donne sono sottoposte a interventi conservativi (miomectomia) o demolitivi (isterectomia) a causa dei fibromi dal momento che non sono stati individuati efficaci interventi di prevenzione primaria dei fibromi. Il trattamento dei fibromi è di tipo chirurgico e si impone quando sono presenti sintomi importanti o quando le dimensioni del fibroma sono maggiori di 4-5 cm, tali da determinare un rischio di complicanze future.
Nelle donne in età riproduttiva, che desiderano una gravidanza, l’intervento chirurgico va eseguito se il fibroma impedisce la gravidanza o se le sue dimensioni possono determinare problemi in caso di gravidanza futura, poiché in gravidanza i fibromi tendono a crescere di dimensioni. Nelle donne prossime alla menopausa va tenuto presente, nella valutazione dell’opportunità di un intervento, che i fibromi dopo la menopausa tendono lievemente a regredire. Nel reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale di Lentini diretto da Francesco Cannone (nella foto con il suo staff) nella rimozione dei fibromi uterini si interviene adesso anche senza bisturi con la cosiddetta ablazione ipertermica mediante la tecnica di radiofrequenza. E’ un recente trattamento mininvasivo eco guidato senza dolore che non lascia cicatrici. Dopo qualche ora dall’intervento le pazienti vengono dimesse in assenza di sintomatologia.
“Pochi centri in Italia sono specializzati in questa tecnica – spiega Cannone – ed in Sicilia il nostro reparto è stato il primo ad eseguire questa metodica mininvasiva, che permette di non lasciare alcuna cicatrice nell’utero, prevenendo i rischi collegati ad approcci chirurgici più invasivi. Fino ad oggi la terapia per curare i fibromi uterini sintomatici è stata essenzialmente chirurgica con l’asportazione del fibroma o, nei casi più gravi, dell’utero. La radiofrequenza rappresenta un nuovissimo approccio che permette un trattamento conservativo e personalizzato, soprattutto nelle donne in età fertile. L’equipe da me diretta si è specializzata in questa tecnica chirurgica mininvasiva che consente di arrivare direttamente al fibroma attraverso un ago-elettrodo inserito per via trans-vaginale eco guidata, senza causare dolore o lasciare cicatrici. La coagulazione del fibroma determina una significativa riduzione e scomparsa dei sintomi riducendo il volume della lesione sia direttamente che attraverso la chiusura dei vasi sanguigni che lo nutrono. Il trattamento viene eseguito in sedazione profonda e in regime di ‘day surgery’. La degenza breve insieme all’assenza di cicatrici ed alle ridotte complicanze della metodica si traduce in un rapidissimo ritorno alla vita di tutti i giorni con una convalescenza estremamente breve”.