E’ tuttora fuori controllo l’enorme incendio boschivo scoppiato ieri nell’Attica nord orientale e che, anche per colpa del forte vento, nelle ultime ha ridotto in cenere un’ area vastissima, di 100 mila ettari, lambendo la periferia nord ovest di Atene, dove il forte fumo sta provocando fortissima apprensione. L’aria è acre ormai anche nella periferia sud della città, il lato opposto rispetto a dove sono scoppiati gli incendi. Sul terreno da oltre 24 ore sono al lavoro 702 pompieri, 199 mezzi, 17 aerei e 18 elicotteri, ma il fuoco non è stato ancora circoscritto e anzi avanza lungo un fronte di oltre 30 chilometri, con fiamme alte più di 25 metri.
Per mettere in salvo la popolazione le autorità sono state costrette a ordinare evacuazioni di massa in 11 tra città e villaggi della regione: isolate Dau Pentelis, Palia e Nea Pentelis, Marathon e Grammatiko, Dionysos e Patima Vrilissios, mentre la situazione è leggermente migliorata ad Afidnes e Kaletzi. Anche due ospedali sono stati sgombrati in mattinata e sinora sono circa settemila gli sfollati: alcuni di loro hanno trovato riparo in uno degli stadi della capitale, altre strutture sportive sono stai allertate. Due mezzi dei vigili del fuoco sono stati travolti dalle fiamme: un pompiere è rimasto gravemente ustionato, un altro in forma più leggera e sono una trentina i ricoverati per problemi respiratori. Cresce di ora in ora la preoccupazione anche per le forniture dell’energia elettrica: le fiamme hanno danneggiato almeno 120 pali della rete di alimentazione a media tensione.
Insomma una situazione ancora drammatica tanto che anche l’Unione europea s’è subito mobilitata. Tramite il meccanismo di protezione civile Ue, nelle prossime ore arriveranno in Grecia due canadair dall’Italia, un elicottero dalla Francia e due squadre antincendio di terra dalla Repubblica Ceca e dalla Romania. “Siamo al fianco della Grecia nella lotta contro incendi devastanti. Questa è la solidarietà europea in azione”, ha scritto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su X annunciando gli aiuti.
Gravi disagi ovviamente anche sul fronte del turismo: il Ministro della Navigazione e delle Politiche Insulari, Christos Stylianidis, ha deciso che tutti gli arrivi e le partenze previste per oggi di navi passeggeri da e per il porto di Rafina verranno dirottato verso il porto di Lavrio. La situazione è talmente grave che, per motivi precauzionali, il ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, con una circolare appena emanata, ha reso obbligatorio l’immediato blocco del lavoro manuale all’aperto fino a domani, invitando i datori di lavoro delle imprese attive nella regione a rispettare il loro obbligo legale di proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori.
In attesa dei mezzi dall’estero, la vera speranza è che nelle prossime ore il tempo cambi e aiuti le operazioni di soccorso. Il direttore del Servizio meteorologico nazionale greco, Theodoros Kolidas, ha confermato sui social che l’andamento dell’incendio “è sostanzialmente guidato dai venti del nord, nord-est, dalla topografia della zona e dalla grande siccità della vegetazione” e che “dalle 7 del pomeriggio inizierà a calare l’intensità delle raffiche, calo che sarà sostanziale intorno alle 21 di sera”.