CATANIA – Un minorenne in sella allo scooter non si ferma all’alt della polizia, sfreccia per tentare di far perdere le proprie tracce e provoca un incidente stradale senza prestare soccorso alla vittima. A mettere fine alla sconsiderata e pericolosa condotta del giovane catanese di 15 anni, sono stati gli agenti del commissariato di Nesima, nonostante il tentativo di un gruppo di abitanti del quartiere di agevolare la fuga del ragazzo. I poliziotti avevano intimato al minore a bordo del motociclo di fermarsi durante un posto di controllo, nei pressi della rotatoria dell’ospedale Garibaldi. Il 15enne non solo non si è fermato, ma ha accelerato, continuando la sua corsa in direzione Monte Po, tallonato dagli agenti. Ne è scaturito un inseguimento per le vie cittadine con il conducente che, incurante del traffico e della presenza di pedoni e automobilisti, ha zigzagato tra le auto, fino a quando, all’altezza di largo Amabile Guastella ha provocato un incidente, scontrandosi con un altro mezzo, guidato da una donna che è stramazzata a terra, rimanendo ferita. Per lei sono state necessarie le cure in ospedale, riportando lesioni guaribili in dieci giorni.
Come se nulla fosse accaduto, il minore non si è fermato per prestare soccorso e ha tentato di proseguire la fuga a piedi, ma è stato immediatamente raggiunto e fermato dai poliziotti. In sua difesa sono intervenute circa trenta persone, residenti della zona, che hanno cercato di agevolare la fuga del minore, un tentativo fallito dal momento che il giovane è stato definitivamente bloccato dagli agenti, grazie anche all’ausilio di altre due pattuglie della squadra Volanti, giunte immediatamente sul posto. Dagli accertamenti effettati, il ragazzo è risultato privo di patente. Non solo, lo scooter, intestato al padre, è risultato privo di copertura assicurativa e mancante della revisione periodica, per cui al genitore sono state elevate le relative sanzioni previste dal codice della strada ed il mezzo è stato sottoposto a sequestro. Il minorenne è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e omissioni di soccorso, ed è stato riaffidato ai genitori.