PALERMO – Gli speleo sub dei vigili del fuoco hanno individuato e recuperato il corpo senza vita dell’ultima dispersa del naufragio, Hannah Lynch, la figlia diciottenne del magnate inglese scomparsa nel naufragio dell’imbarcazione Bayesian avvenuto lunedì scorso. Quando la salma della giovane è stata sbarcata a terra i colleghi hanno tributato un lungo applauso agli speleo sub della speciale squadra dei vigili del fuoco che hanno partecipato alle complesse e operazioni di ricerca dei dispersi durate cinque giorni. Il cadavere verrà portato al cimitero dei Rotoli a Palermo, dove si trova anche la salma del padre Mike Lynch, l’imprenditore britannico morto anche lui nei naufragio.
“Come componenti della famiglia Lynch siamo devastati, sotto shock e siamo confortati e sostenuti dai nostri familiari e amici – scrive in una nota ufficiale la famiglia Lynch -. Il pensiero in questo momento è rivolto a tutte le persone colpite dalla tragedia. Ringraziamo sinceramente la guardia costiera italiana, i servizi di emergenza e tutti coloro che hanno contribuito al salvataggio. Chiediamo adesso che la nostra privacy sia rispettata in questo momento di incredibile dolore”.
LE AUTOPSIE E L’INCHIESTA. Recuperato l’ultimo corpo, la procura di Termini Imerese, nelle prossime ore, disporrà l’autopsia sulle sette vittime del naufragio. Gli esami saranno eseguiti dai medici dell’istituto legale del Policlinico di Palermo sui corpi dell’imprenditore britannico e proprietario dello yacht Mike Lynch e la figlia 18enne Hanna, Jonathan Bloomer, il presidente della Morgan Stanley International, della moglie Anne Elizabeth, del legale Chris Morvillo e della moglie Nada e dello chef Recaldo Thomas. Non appena saranno dati gli incarichi per eseguire gli esami irripetibili saranno inviati gli avvisi di garanzia per consentire agli indagati di nominare i propri consulenti che prenderanno parte alle autopsie.
LE INDAGINI DELLA PROCURA. La procura di Termini Imerese che indaga per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni ha acquisito tra l’altro i tracciati del sistema Ais (Automatic identification system) che mostrano gli spostamenti della barca a vela di lusso fino al momento dell’affondamento. Dall’inizio della tempesta a quando il natante è colato a picco sarebbe trascorso un quarto d’ora. I pm di Termini Imerese hanno interrogato i superstiti chiedendo soprattutto cosa sia avvenuto nei minuti precedenti l’affondamento, da quando è cominciata la tempesta, e come mai i componenti dell’equipaggio erano sul ponte insieme ad alcuni degli ospiti mentre altri erano ancora nelle cabine. Delle 7 vittime solo una, il cuoco di bordo, faceva parte dell’equipaggio, mentre gli altri sei sono ‘passeggeri’, oltre agli ospiti anche il tycoon Mike Lynch e la figlia Hannah. Lynch è il marito di Angela Barcares ufficialmente proprietaria del Bayesian che si è salvata. Gli inquirenti stanno lavorando per capire come mai l’ancora fosse stata calata a 50 metri che è una misura non usuale per questo tipo di imbarcazione che dovrebbe ancorarsi a un fondale più basso, e vogliono appurare se il radar di bordo fosse acceso e se qualcuno dell’equipaggio fosse nella plancia di comando a controllare.
IL RITRATTO DI HANNAH. Hannah, l’ultima vittima recuperata, era una studentessa modello che dopo essersi diplomata in una delle scuole più esclusive del Regno Unito si accingeva a entrare a Oxford. Secondo quanto riportano diversi siti inglesi, tra cui il Times e The Independent, Hannah era iscritta alla Latymer Upper School di Hammersmith, una scuola privata di Londra, la cui retta costa circa 25 mila sterline l’anno. Amava tanto i libri e la poesia.
Lo scorso anno aveva vinto il William C Smith Award, proprio per la poesia. Era una vera e propria divoratrice di libri, particolarmente impegnata sui temi sociali come quello dei diritti delle donne. La sua media era molto alta e, in più occasioni, i genitori Mike Lynch e la madre Angela Bacares avevano anche fatto delle donazioni alla scuola frequentata in passato da ex allievi famosi come gli attori Hugh Grant e Alan Rickman. Dopo avere ultimato il 15 agosto scorso gli studi alla Latymar Upper Schhol, a settembre Hannah avrebbe dovuto iscriversi alla Oxford University. Alcuni amici della giovane parlando di lei, al Times, la descrivono come una “supernova, determinata, ostinata e divertente”. Una sua ex compagna di scuola ha raccontato al The Indipendent di essere “incredibilmente sotto schock”.
IL RECUPERO DEL VELIERO. Chiuse le operazioni di ricerca e soccorso dei dispersi, si apre ora la fase di recupero del veliero: un’operazione che richiederà diverse settimane, molto probabilmente anche mesi, per la pianificazione e il recupero vero e proprio del superyacht. In caso di naufragio o incidente in mare, dice il codice della navigazione (articolo 501 e seguenti e articolo 447 e seguenti del registro per la navigazione marittima), l’obbligo di rimuovere ogni possibile rischio per l’ambiente – e dunque riportare a galla l’imbarcazione – spetta al proprietario, che si tratti di un singolo soggetto o di una società. Il Bayesian, stando a quando emerso finora, risulta di proprietà della società ‘Revtom Ltd’ – registrata sull’isola di Man e il cui amministratore è Angela Bacares, la moglie del tycoon Mike Lynch che era a bordo della nave al momento del naufragio – mentre la gestione è affidata al broker ‘Camper e Nicholsons’, la società che in questi giorni ha ‘blindato’ i sopravvissuti gestendo tutti gli aspetti logistici.
La Capitaneria di Porto di Palermo, inoltre, ha già diffidato la società armatrice, in base alla legge 979 del 1982 sulle ‘Disposizioni per la difesa del mare’, affinché metta in campo ogni possibile azione per rimuovere ogni rischio per l’ambiente marino. Spetterà quindi a questi soggetti presentare i progetti per il recupero e assegnare l’incarico a una o più società. Secondo quanto si apprende sono già stati avviati, mentre erano ancora in corso le ricerche dei dispersi, tutta una serie di contatti per capire come procedere, anche perché l’intenzione degli armatori è quella di rimuovere la nave prima possibile. Nulla accadrà, però, senza l’autorizzazione delle autorità italiane, in primis la procura di Termini Imerese e l’autorità marittima di Palermo: i progetti e la società – o le società – scelte per il recupero, dovranno essere sottoposti al vaglio della Guardia Costiera, che li analizzerà, ne verificherà la rispondenza con la normativa italiana e internazionale, chiederà se necessario modifiche o aggiustamenti per vigilare sull’ambiente marino. Solo al termine di questi step, arriverà la definitiva approvazione. Non solo: essendoci un’inchiesta penale in corso, tutti i passaggi dovranno essere sottoposti all’autorità giudiziaria. I cui accertamenti, in ogni caso, avranno la priorità rispetto alle operazioni di recupero vere e proprie.