Truffe assicurative: sgominata banda del falso

Automobilista catanese intestatario di 10 contratti a sua insaputa

CATANIA – Una vera e propria banda, specializzata in truffe assicurative, è stata sgominata dagli agenti del commissariato Borgo Ognina. Una banda, composta da quattro persone, tutte residenti in Campania, che operava sull’intero territorio nazionale con ricavi per diverse migliaia di euro al mese e che si occupava di falsificazione dei documenti d’identità e dei certificati di proprietà dei veicoli da assicurare, permettendo così ai loro clienti di stipulare contratti di assicurazione a prezzi molto vantaggiosi. In particolare sono stati truffati ignari cittadini e compagnie assicurative, falsificando carte di identità e certificati di proprietà di veicoli appartenenti a soggetti posizionati nelle ultime classi di merito assicurativo, facendoli invece figurare come proprietari di veicoli appartenenti alla prima classe, la più bassa ed economica.

Per ottenere i documenti falsi, occorreva corrispondere alla banda una somma di denaro che variava in base al risparmio ottenuto e comunque mai inferiore a 150 euro. Il pagamento avveniva attraverso bonifico su conto bancario intestato ad uno dei componenti della banda criminale. A farne le spese le compagnie assicurative e i soggetti a cui venivano artatamente intestati i veicoli da assicurare. L’indagine ha preso il via dalla denuncia presentata in commissariato da un automobilista catanese. L’uomo ha riferito agli agenti di essere stato contattato telefonicamente da una nota compagnia assicurativa per il rinnovo di una polizza in scadenza relativa ad un veicolo di cui non era proprietario.

Dagli accertamenti effettuati dai poliziotti è emerso che il denunciante, ovviamente posizionato in prima classe di merito, è risultato a sua insaputa titolare di ben 10 contratti di assicurazione relativi ad altrettanti veicoli di cui non era proprietario, essendo intestati a persone a lui sconosciute. Gli agenti sono riusciti a ricostruire il disegno criminoso. Attraverso l’esame del traffico telefonico ed il tracciamento dei movimenti di denaro i poliziotti sono risaliti all’identità di tutti i componenti del sodalizio criminale, denunciandoli in concorso per falso ideologico, fabbricazione di documenti di identità falsi e truffa.

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