“Una tragedia degna di William Shakespeare”, sommo bardo della letteratura inglese. Così l’imprenditore Brent Hoberman commenta oggi dagli schermi di Sky News la sorte di Mike Lynch, disperso con altre 5 persone (inclusa una delle sue figlie) nell’affondamento al largo della Sicilia del suo mega yacht Bayesian. Affondamento arrivato durante il viaggio con cui Lynch, tycoon dell’hi-tech ribattezzato a suo tempo il ‘Bill Gates britannico’ e guru della sicurezza informatica collegato col mondo dei servizi segreti, intendeva celebrare la sua recente assoluzione contro ogni pronostico di fronte alla giustizia americana nell’ambito di una dura battaglia legale durata 12 anni con il colosso Usa Hewlett-Packard.
Hoberman, amico di Lynch da 28 anni, racconta la figura dell’amico confessando di avergli chiesto anni fa, poco prima della sua estradizione in America, perché non fuggire in un Paese privo di accordi giudiziali con Washington. “‘Perché sono innocente'”, mi rispose, a dispetto delle scarsissime possibilità di assoluzione che gli venivano allora accreditate”. “Che odissea – commenta ora Hoberman -, questa è una sorta di tragedia shakespeariana per qualcuno che ha speso 12 anni della propria vita a difendere il suo nome e, avendolo appena riabilitato, va in viaggio per festeggiare assieme a coloro che lo hanno aiutato (a vincere il processo), ma la cui barca viene investita da un disastro di quelli che capitano una volta su un milione”. Un destino ingiusto, conclude l’imprenditore amico, aggrappandosi ora alla speranza di “un clamoroso secondo atto” e dicendo di “pregare per un miracolo: Dio, che gran finale sarebbe”.
Intanto è durato oltre due ore l’interrogatorio di James Catfield, 51enne comandante del Bayesien. I pm della Procura di Termini Imerese, che ha aperto una inchiesta, lo hanno ascoltato ieri fino a tarda sera per ricostruire le fasi drammatiche dell’inabissamento e per acquisire dettagli tecnici utili alle indagini. Gli interrogatori proseguono anche oggi, i magistrati devono sentire tutti i sopravvissuti, ospitati all’interno del resort Domina-Zagarella
Tutto questo mentre proseguono senza sosta dalle prime ore dell’alba le operazioni di ricerca dei 6 dispersi, con l’impiego di risorse navali, aeree e subacquee. I sub stanno operando con l’ausilio di un nuovo robot sottomarino capace di muoversi sul fondale marino fino a una quota di 300 metri e un’autonomia tra le 6 e le 7 ore. Il dispositivo messo in campo dalla guardia costiera, dotato di un’avanzata tecnologia che permette di indagare i fondali e di registrare video e immagini dettagliate, punta a fornire elementi utili e puntuali per ricostruire la dinamica dell’incidente a beneficio della Procura.