Il nuovo piano regolatore del Porto di Catania trasformerà l’intera area portuale integrandosi con la città. Entro un anno è attesa la sua approvazione che prevede investimenti tra opere pubbliche e private per un miliardo di euro. Ne hanno parlato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale, Francesco Di Sarcina, e il sindaco Enrico Trantino nella sede di Confindustria con la partecipazione della presidente Maria Cristina Busi Ferruzzi e il past president con delega al Porto, Antonello Biriaco. Il sindaco Trantino è anche tornato sull’ipotesi dell’abbattimento degli archi della marina. “Certo – ha osservato – indispone molti catanesi, tuttavia potrebbe essere necessaria questa decisione. Occorre una valutazione approfondita, e a breve ci sarà un incontro a Roma con le Ferrovie dello Stato per decidere come procedere. A ogni modo quella che verrà abbattuta è la parte finale e quindi ‘non barocca’ degli archi”.
Poi, con un post su Facebook, ha aggiunto: “A Confindustria, con il presidente dell’Autorità di Sistema, abbiamo parlato di piano regolatore del porto. Una previsione su cui ci troviamo assolutamente in sintonia, che permetterà, alla finalizzazione del processo, la restituzione del mare ai cittadini. In questo contesto abbiamo parlato anche del nodo Catania, il piano di interramento della stazione ferroviaria e della linea ferrata fino al castello Ursino, che stiamo discutendo con il gruppo ferrovie dello Stato. Nel caso in cui l’ambizioso progetto vedesse la luce, mi è stato chiesto cosa penseremmo di fare degli archi della marina. Ho specificato che si tratta di soluzione troppo importante che non potrebbe che essere affidata a un confronto con la cittadinanza intera; pur precisando che, a titolo personale, io propenderei per l’abbattimento, con il mantenimento di una parte sopra la pescheria come memoria storica. È troppo prematuro parlarne, ma immagino che la divulgazione della notizia provocherà non pochi dibattiti. Il mio vale come giudizio personale e non conta nulla. In ogni caso mi piace sottoporre queste due fotografie di come è adesso e come potrebbe essere: ogni volta che le mostro, persuadono alla demolizione anche i più convinti sostenitori dell’idea di mantenerli (e non è neanche la parte più iconica, come potrebbe essere quella prospiciente Palazzo Biscari)”.