Maxi operazione delle forze dell’ordine milanesi contro decine di indagati, quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras di Inter e Milan, per reati connessi alla ‘ndrangheta e al giro d’affari legato al contesto calcistico. Tra i 19 arrestati (16 in carcere e 3 ai domiciliari) ci sono Luca Lucci e Renato Bosetti, il primo capo della curva milanista, il secondo neo capo della curva nord interista, dopo l’arresto di Andrea Beretta per l’omicidio di Antonio Bellocco. Entrambi destinatari di ordinanza in carcere, così come Marco Ferdico (curva interista). Ordinanza anche per Beretta, già in carcere per l’omicidio, e per Christian Rosiello, noto come il bodyguard di Fedez perché rimasto coinvolto nel presunto pestaggio ai danni di Cristiano Iovino.
Tra le presunte attività estorsive contestate nell’inchiesta di polizia e guardia di finanza, che ha delineato una alleanza tra le curve degli ultrà interisti e milanisti nei traffici illeciti anche con infiltrazioni della ‘ndrangheta, c’è principalmente quella sui servizi di catering relativi allo stadio di San Siro. In più sono emerse anche estorsioni e richieste di pizzo nei confronti degli ambulanti che vendono panini e cibo fuori dal Meazza, oltre a una serie di pestaggi e cosiddetti “reati da stadio”.
L’inchiesta non riguarderebbe, invece, traffici di droga. Come spiega il procuratore di Milano Marcello Viola si tratta di “una complessa indagine” della Dda milanese “che ha riunito diversi filoni investigativi”. La Procura ha avviato anche un cosiddetto “procedimento di prevenzione” nei confronti di Inter e Milan, società non indagate ma che dovranno dimostrare, in un contraddittorio, di aver reciso i legami con il mondo ultrà, soprattutto sul fronte della gestione dei biglietti per le partite. Altrimenti si potrebbe arrivare, davanti alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale, a un provvedimento di amministrazione giudiziaria.
Lo stadio di San Siro, si legge negli atti, “e le attività economiche connesse sono fuori da ogni controllo di legalità”. Ciò è avvenuto, “almeno in parte, anche a causa di alcune carenze organizzative della Fc Internazionale nella gestione dei rapporti con la tifoseria: controlli assolutamente carenti per gli ingressi allo stadio; forniture di biglietti a soggetti appartenenti alla criminalità che poi effettuano enormi ricarichi in sede di rivendita; partecipazione ai guadagni da parte di soggetti indagati ovvero già condannati per associazione di tipo mafioso, che poi trasferiscono il denaro alla famiglia mafiosa di appartenenza”.