PALERMO – Per quattro volte il Comune di Palermo ha cercato nelle ultime 48 ore di affidare un immobile confiscato alla mafia nella zona di via Decollati, non distante dalla missione Speranza e Carità. Per quattro volte gli assegnatari, che in lacrime hanno firmato l’affidamento sperando di avere così risolto la propria emergenza abitativa, sono fuggiti nottetempo. Attorno alla casa abitano i parenti del mafioso cui è stato confiscato l’immobile e che hanno cercato in tutti i modi di intimidire gli affidatari. Per qualcuno è bastato solo qualche parolina all’orecchio di uno dei parenti che stava per prendere possesso dell’abitazione. Parole chiare che hanno fatto desistere chi era riuscito dopo anni ad ottenere l’agognata casa. L’ultimo nucleo familiare ha cercato di resistere. E nonostante le minacce ha trascorso una notte nell’abitazione. La scorsa notte qualcuno ha lanciato una molotov contro il balcone. A nulla è servita la mediazione anche di un parroco di frontiera che ha cercato di mettere fine a questa continua serie di intimidazioni. Ad assegnare l’immobile è stato l’assessorato comunale guidato da Fabrizio Ferrandelli che ha presentato una denuncia in questura. Il prefetto Massimo Mariani ha convocato un incontro per affrontare questo caso alla presenza delle forze dell’ordine e dell’assessore comunale.
In merito alla vicenda l’assessore Ferrandelli ha detto: “Ogni istituzione farà la propria parte per ripristinare le condizioni di legalità e affidare quanto prima possibile il bene confiscato ad una famiglia che si trova in difficoltà. Nessuno indietreggia davanti alle intimidazioni. L’amministrazione comunale metterà in sicurezza l’immobile e lo renderà abitabile dopo che sono stati provocati danni all’interno. Quanto prima quella casa verrà abitata da chi ha diritto”. “C’è già un presidio a controllare l’immobile per evitare che possa essere oggetto di nuovi attacchi vandalici – aggiunge Ferrandelli -. Su questo non indietreggiamo di un millimetro. Tutti i beni confiscati che ci verranno affidati saranno dati alle famiglie che si trovano in graduatoria per avere un’abitazione. Su questa vicenda ho presentato una dettagliata denuncia alla Digos dove ho descritto quanto successo in questi due giorni con ben quattro nuclei familiari che sono arrivati piangendo felici per avere finalmente risolto dopo anni i problemi per non avere un’abitazione e sono fuggiti anche di notte”. Al comitato hanno preso parte i rappresentanti delle forze dell’ordine a cui spetta adesso il controllo dell’immobile.