Cento incontri: i nomi del Catania Book festival

Tre giorni con i libri alla dogana del porto

CATANIA – Più di cento incontri. E’ stato presentato in municipio il ricco programma ufficiale del Catania Book Festival, ideato e diretto da Simone Dei Pieri. La quinta edizione è prevista dal 27 al 29 settembre alla Dogana del porto (Nu Doganae). Tra gli ospiti Veronica Raimo, Vera Gheno, Lorenzo Maragoni, Eugenio Radin, Dario Vergassola, Francesca Mautino, Valeria Montebello, Michela Rossi/Sonno, Francesco Taverna, Federica Cacciola, Claudia Fauzia, Positivitrip.

Al centro del festival (che cambia sede, spostandosi per la prima volta al porto) la narrativa d’autore e la riscoperta della poesia da leggere o da ascoltare attraverso performance, gli autori e le autrici amati dai giovani, la scienza da raccontare come una storia e i nuovi linguaggi, l’arte e il cinema, e poi lo sport, l’innovazione digitale, i diritti civili e l’inclusione. Ma anche una fiera per incontrare di persona decine di editori indipendenti e tanti laboratori per bambini e per gli adulti.

Alla conferenza pure il sindaco Enrico Trantino: “Un festival dedicato ai libri e proiettato verso i giovani non può che essere parte attiva della Catania che ci piace. E’ una tessera preziosa di quel mosaico di città che stiamo cercando di comporre insieme con chi ha voglia di scommettersi per il futuro di questa terra. Consapevoli che la cultura può davvero assicurare un posto migliore e longevo in cui vivere. Perché i libri, come diceva Umberto Eco, ‘sono un’assicurazione sulla vita, una piccola anticipazione di immortalità’”.

In occasione del centenario della nascita di Goliarda Sapienza, la scrittrice nata a Catania e che all’immaginario e alla memoria della città ha dedicato buona parte della sua produzione, l’Accademia di Belle arti organizzerà all’interno del festival un incontro sulla “città come corpo” vista con gli occhi della grande Goliarda, al quale parteciperà, tra gli altri, il marito della scrittrice e curatore della sua opera, Angelo Pellegrino.

“Cinque anni fa, nei primissimi giorni di pandemia, questo festival è nato con poche risorse, ma con tanta voglia di crescere. Eppure Catania ci ha premiati, i giovanissimi in testa – racconta il direttore e fondatore del Catania Book Festival, Simone Dei Pieri -. Siamo orgogliosi di avere riportato un reale fermento giovanile in una città bellissima e difficile, dove i tassi di evasione scolastica e povertà educativa sono tra i più alti d’Italia e dove le biblioteche pubbliche sono carenti e con orari ridotti. Non ci risulta che i giovani siciliani non leggano. Da Catania i giovani se ne vanno, spesso senza che lo desiderino davvero. Al Catania Book Festival i giovani invece partecipano, portano i loro amici e si confrontano con la realtà e con la fantasia e anche con le generazioni più mature che frequentano il festival con piacere e curiosità. Non è solo merito dell’operoso staff che ci lavora ogni giorno dell’anno, ma di tutti coloro che ci hanno creduto sin dall’inizio e hanno contribuito, ciascuno per come ha potuto. Oggi ci troviamo qui al Comune, nella casa di tutti, per ribadire questa volontà di crescere insieme”.

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