ROMA – L’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, rientrato in Rai dopo il caso sollevato da Maria Rosaria Boccia che ha portato alle sue dimissioni, ha avuto in assegnazione una stanza nella sede di Rai Vaticano a Borgo Sant’Angelo, dove si sarebbe già recato. Si tratterebbe, però, di un’assegnazione provvisoria, dovuta a motivazioni meramente logistiche. Sangiuliano, infatti, dovrebbe smaltire nei prossimi mesi il monte ferie, di circa 300 giorni, che ha a disposizione e dovrebbe quindi essere raramente in ufficio. Per il momento l’ex direttore del Tg2, che ha incontrato i vertici di Viale Mazzini nei giorni scorsi, resta a disposizione dell’amministratore delegato Roberto Sergio. Per il suo futuro si sono susseguite diverse indiscrezioni. Dall’assegnazione della guida di una testata, fino alla direzione generale della Tv di San Marino che resta vacante. Si ipotizza anche un incarico nel Centro Studi Rai. La decisione verrà probabilmente presa solo dopo che si sarà sbloccata la trattiva sulle nomine e si sarà così definito il futuro dei vertici della tv pubblica.
Maria Rosaria Boccia torna, in una serie di post su Instagram, sulla vicenda della sua mancata nomina a consigliera dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano. “Ho già fornito le prove che ero stata nominata consigliera. Quindi, invece di spostare l’attenzione mediatica sulla mia vita privata, che non importa a nessuno, vediamo chi ha detto bugie e chi non ha svolto bene il proprio lavoro: il Ministro, il gabinetto, la segretaria del Ministro, l’ufficio stampa, ecc. La domanda è sempre la stessa: come è stato possibile che un decreto di nomina sia stato strappato senza lasciare traccia? E qual è il motivo? È stato per un capriccio della moglie di Sangiuliano? Perché c’era un’incompatibilità di curriculum? (Il Ministro al TG1 ha detto di no). Perché c’era un conflitto di interesse con la mia azienda? (Se così fosse, anche tutti gli altri consiglieri avrebbero un conflitto di interesse, come si legge dai curriculum pubblicati sul sito del Ministero). È avvenuto dopo il dialogo con Arianna Meloni? (Il Ministro mi chiamò subito dopo e mi chiese di vederci per raccontarmi il contenuto della conversazione)”.
“Vorrei sottolineare – aggiunge Boccia – che il primo a inviare una lettera al quotidiano ‘La Stampa’ è stato il Ministro, e io, non avendo altri mezzi, ho risposto attraverso i miei canali social. Poi il Ministro ha rilasciato un’intervista al quotidiano, e io ho risposto sullo stesso giornale. In seguito, il Ministro ha rilasciato un’intervista di 17 minuti al TG1, usando il servizio pubblico per un affare personale, e io ho accettato un’intervista su La7”. “I tempi e i modi li ha sempre dettati lui. Io non ho mai usato l’ingiustizia subita per ottenere popolarità, ho solo risposto per difendermi. Ora è chiaro a tutti – aggiunge – che stampa e televisione hanno avuto il compito di distruggermi denigrandomi. Per questo, da ora in poi, confermerò tutto il male sulla mia vita privata, ma non permetterò che si sposti l’attenzione dalla verità su un decreto ministeriale stracciato”. E chiude con una citazione della Bibbia: “Nessuna arma fabbricata contro di te riuscirà e tu confuterai ogni lingua che si alzerà contro di te in giudizio. Questa è l’eredità dei servi del Signore, la giustizia che viene da me, dice il Signore”.