Misterbianco

Il 6 settembre il trofeo podistico internazionale Maria SS. degli Ammalati

MISTERBIANCO (CATANIA) – Torna a Misterbianco venerdì 6 settembre, il Trofeo podistico internazionale Maria SS. degli Ammalati. L’ultima edizione della storica manifestazione, firmata dall’Atletica Misterbianco, era andata in scena nel 2010. L’evento riprende con la ventiseiesima edizione. Sette le nazioni rappresentate: Kenya, Burundi, Mali, Tunisia, Marocco, Eritrea e Italia. La manifestazione, torna a fare parte del panorama podistico nazionale a distanza di quattordici anni. Un ritorno reso possibile grazie alla forza di volontà dei due storici organizzatori Santo Baudo e Santo Spina, rispettivamente presidente e vice presidente dell’Atletica Misterbianco e dell’amministrazione comunale di Misterbianco, entusiasta di riproporre l’evento.

Gli atleti, al momento la start list ne conta 36, saranno impegnati sulla distanza di 10.800 metri, un circuito cittadino (da ripetersi 13 volte) con partenza e arrivo da via Giordano Bruno. Lo start verrà dato alle ore 18, con riunione giuria e concorrenti alle 16.45.  In premiazione andranno i primi 5 uomini che taglieranno il traguardo. Al primo degli italiani andrà il Trofeo Maria Caruso, al primo dei siciliani il Trofeo Luigi Zarcone.

La manifestazione è stata presentata oggi presso la Sala dei Matrimoni a Palazzo del Senato, sede storica del Comune di Misterbianco, alla presenza, tra gli altri, del primo cittadino Marco Corsaro, del presidente del consiglio comunale Lorenzo Ceglie, degli assessori allo Sport e ai Grandi eventi, rispettivamente Piero Pignataro e Dario Moscato e degli organizzatori, Santo Spina e Santo Baudo.

Leitmotiv della conferenza il connubio sport, tradizione e devozione. Lo sport rappresentato dalla kermesse agonistica, la tradizione dalle venticinque edizioni che sono ormai storia e che funge da volano per il movimento turistico dell’intero comprensorio; devozione dall’abbraccio con la Festa Maria SS. degli Ammalati che si svolge a Misterbianco la seconda domenica di settembre e che si sviluppa su quattro giornate.

Ritenuta tra le “cerimonie” più belle e caratteristiche in Italia, la festa rievoca l’origine storica della città etnea che vide l’antico borgo cittadino raso al suolo nel 1669 dall’eruzione dell’Etna; eruzione che risparmiò una piccola chiesa posta poco fuori il centro urbano dove era contenuto un affresco raffigurante la Madonna degli Ammalati con Gesù Bambino in braccio.

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