L’ictus cerebrale è responsabile del 30% circa della mortalità annuale nel nostro Paese e la maggioranza di questi ictus (circa l’85%) sono ischemici. Sempre in Italia si stima una incidenza di circa 150.000 nuovi casi di ictus, di cui circa il 20% dei pazienti purtroppo muore nel primo mese successivo all’evento e circa il 30% sopravvive con esiti gravemente invalidanti. In pratica, nel nostro Paese si verifica un ictus cerebrale ogni 4 minuti. Peraltro, il rapido invecchiamento della popolazione dei Paesi industrializzati porterà a un numero sempre più elevato di pazienti che, nei prossimi decenni, richiederanno terapie d’emergenza e a lungo termine.
Ecco perché le cosiddette Stroke unit, cioè i reparti che trattano quasi immediatamente chi è stato colpito da ictus assumono grande importanza. Dopo l’evento acuto, infatti, in un terzo circa dei casi, la disabilità persiste per tutta la vita in modo più o meno invalidante, con un costo veramente importante tanto per il singolo individuo e i suoi familiari, quanto per l’intera società. Tra le Stroke Unit siciliane riprende la sua attività quella del reparto di Neurologia dell’ospedale Gravina di Caltagirone (nella foto il team sanitario) grazie alle sinergie necessarie istituite per la riattivazione del servizio, in particolare con il Cannizzaro di Catania e il Policlinico di Messina. Adesso tocca al reclutamento di nuovo personale.
“La Stroke Unit di Caltagirone ritorna operativa nel rispetto degli standard clinico-assistenziali e di sicurezza previsti – aggiunge il direttore sanitario dell’Asp di Catania, Giuseppe Angelo Reina -. Il personale del reparto, che come noto in questo momento soffre di una carenza di organico, continuerà ad assicurare il maggior numero di ore programmate nei turni, dimostrando così senso di responsabilità e spirito di collaborazione nella tutela di un servizio che è centrale sia per il territorio, sia per la rete provinciale dell’ictus”.
L’ictus ischemico, nella sua fase acuta, quella in cui è importante disporre di una Stroke unit operativa, ha ancora una mortalità elevata. La gestione della malattia sta rapidamente cambiando sia perché sempre più frequentemente il paziente con ictus viene indirizzato verso queste strutture con elevata specializzazione, appunto la Stroke Unit, sia perché nella classe medica e anche nella popolazione generale sta aumentando la consapevolezza e l’importanza di una adeguata prevenzione, sia perché, infine, si sono resi disponibili da tempo adeguati ed efficaci presidi terapeutici.