Nuovo anno scolastico, stesso tragico copione negli Stati Uniti. Almeno quattro persone sono morte e nove sono rimaste ferite nell’ennesima strage in una scuola americana che poteva avere un esito ben più drammatico se l’intervento della polizia non fosse stato tempestivo. Questa volta la paura si è scatenata nella Apalachee High School di Winder, in Georgia, nei pressi della città di Athens, prima delle dieci di mattina quando il quattordicenne Colt Gray, studente dell’istituto, ha aperto il fuoco seminando panico e terrore tra i ragazzi.
Le forze dell’ordine e i servizi d’emergenza sono stati chiamati attorno alle 10.23 e l’istituto è stato messo in lockdown, così come tutte le strutture scolastiche nelle vicinanze. Le immagini in diretta delle tv americane mostravano una forte presenza della polizia ma anche di ambulanze, mentre alcuni studenti erano radunati sul campo da football. Il killer si è consegnato alla polizia quando ha capito che altrimenti sarebbe stato ucciso.
Il ragazzo è stato già sentito dalle autorità e, secondo quanto riferito dalla polizia, sta collaborando con l’indagine. Al momento non è chiaro con che arma abbia aperto il fuoco, così come il movente, ma a nemmeno due settimane dall’inizio della scuola l’unica certezza è che le stragi di questo tipo negli Stati Uniti continuano a essere una piaga inestirpabile e saranno uno dei temi caldi al centro degli ultimi mesi di campagna elettorale. L’anno scorso gli Usa hanno registrato il maggior numero di sparatorie di massa dal 2006 e nonostante i continui appelli dell’attuale presidente al Congresso per bandire almeno “armi da guerra”, come gli Ar-15, in un Paese in cui ne circolano 390 milioni tra pistole, fucili e mitragliatori i divieti non riescono a passare.