CATANIA – Il Gip di Catania ha disposto la custodia cautelare in carcere per le due donne fermate domenica scorsa dalla Squadra Mobile di Catania con l’accusa del tentato omicidio di una 26enne durante una lite che avrebbe inizialmente coinvolto due ragazzine che si contendevano un fidanzatino e si sarebbe poi allargata alle rispettive famiglie. A farne le spese è stata la giovane intervenuta, pare, per placare gli animi, che ha riportato delle ustioni al volto, al collo, alle braccia e al torace dopo che le hanno gettato addosso della benzina e poi dato fuoco. Nel tentativo di soccorrerla una familiare si è bruciata le mani. Le due famiglie si sono affrontate per strada tra via Capuana e via Ventimiglia.
Ieri, durante l’interrogatorio del gip nel corso dell’udienza di convalida del fermo, una delle due ha ammesso di aver spruzzato e acceso il liquido infiammabile, ma ha sostenuto che la bottiglia con la benzina dentro l’aveva già con sé per caso – versione che esclude la premeditazione-; l’altra ha escluso ogni responsabilità, sostenendo di essere scesa dall’auto solo pochi istanti durante la rissa. La donna che ha fatto parziali ammissioni ha escluso che la coindagata abbia avuto un ruolo nella vicenda. Secondo gli investigatori, invece, entrambe avrebbero materialmente partecipato all’aggressione. Le indagini, comunque, proseguono per individuare eventuali altri responsabili.