Sparano contro il pentito: beccati grazie al video

Uno dei due giovani inchiodato dalla tuta del Napoli NOMI-VD 

CATANIA – La Procura di Catania ha emesso un decreto di fermo nei confronti di due giovani per porto in luogo pubblico di arma clandestina e danneggiamento, con l’aggravante di aver utilizzato il metodo mafioso. L’attività investigativa condotta congiuntamente da polizia e carabinieri scaturisce dall’esplosione di 5 colpi di arma da fuoco contro la porta d’ingresso dell’abitazione di un uomo, avvenuta a Siracusa la sera del 26 settembre scorso, il giorno stesso in cui gli organi di stampa avevano diffuso la notizia della sua collaborazione con la giustizia.

Alle ore 23.30, due persone a volto scoperto, a bordo di uno scooter, erano passate a forte velocità davanti alla casa dell’uomo, esplodendo colpi d’arma da fuoco e colpendo la facciata del palazzo. Nel corso delle indagini sono state trovate e sequestrate all’interno di un’autovettura parcheggiata due pistole, dai primi accertamenti, risultate compatibili con quelle utilizzate per compiere l’atto intimidatorio. Grazie all’analisi dei filmati della videosorveglianza cittadina, si è risaliti ai due. Soprattutto grazie a un particolare: uno di loro a bordo dello scooter, durante la commissione del reato, indossava una tuta della società sportiva calcio Napoli facilmente identificabile dal logo riportato e risultata essere la stessa indossata da uno degli indagati in alcuni filmati da lui postati sui social network.

Nel corso delle perquisizioni domiciliari, effettuate a carico dei due, sono stati registrati ulteriori elementi a suffragio dell’ipotesi investigativa. A entrambi è stata contestata l’aggravante di aver utilizzato il metodo mafioso, poiché hanno agito avvalendosi della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e omertà che ne deriva, con la finalità di agevolare il noto clan mafioso aretuseo denominato Bottaro-Attanasio mediante l’intimidazione del collaboratore di giustizia.

I due fermati, detenuti nel carcere di Cavadonna, sono il siracusano Andrea Lombardo, 21 anni, e il romeno Marian Sorin Curt, di 25 anni. Lombardo, nonostante la sua giovane età, secondo alcuni collaboratori di giustizia, avrebbe un ruolo di prim’ordine nel gruppo criminale di via Italia, a Siracusa, che si occuperebbe di estorsioni e spaccio di droga per conto del clan Bottaro-Attanasio. Curt è indicato, tra i due autori dell’intimidazione, come quello che indossava la maglietta del Napoli, di cui poi si sarebbe disfatto. Le indagini di polizia e carabinieri, coordinate dalla Dda di Catania, si sono avvalse anche di intercettazioni telefoniche.

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