SOLERO (ALESSANDRIA) – L’ha uccisa mentre lei dormiva, prima dell’alba, colpendola più volte con un coltello da cucina. Poi si è cambiato, senza però nascondere gli indumenti imbrattati di sangue, è rimasto in casa e ha chiamato il 112: “Venite, ho ucciso mia moglie” ha detto al telefono e i carabinieri sono accorsi col 118, ma ormai per la donna non c’era altro da fare che constatare il decesso. Era lì, nella camera da letto, senza vita. L’ennesimo femminicidio si è consumato attorno alle 5 a Solero, un paese di circa 1.650 abitanti a nemmeno dieci chilometri da Alessandria. Quando il 61enne di Agrigento, Giovanni Salamone, si è svegliato, ha ucciso la moglie Patrizia Russo, 53 anni, nel sonno, senza lasciarle scampo: lei ha cercato di girarsi su un fianco e di proteggersi, ma lui ha continuato a colpire.
Per Salamone, dopo un interrogatorio di ore terminato nel primo pomeriggio, il sostituto procuratore Andrea Trucano ha disposto il fermo per omicidio volontario aggravato. Depresso da qualche giorno ma non in cura o sotto terapie, secondo quanto da lui stesso riferito, è stato rinchiuso nella casa circondariale di Alessandria, in attesa dell’udienza di convalida. A quanto risulta, Salamone ha collaborato con gli investigatori fornendo una propria versione dei fatti. “Non sa capacitarsi di quanto accaduto – fa sapere il difensore d’ufficio Stefano Daffonchio -. Non ci sarebbe stata alcuna lite”. Gli investigatori e gli inquirenti stanno ascoltando le persone che conoscevano la coppia e sentiranno anche i due figli, che però non vivono nell’Alessandrino, per cercare di capire perché l’uomo abbia ucciso la moglie.
La coppia era arrivata a Solero circa un anno fa, con un trasferimento da Agrigento per motivi di lavoro di lei, insegnante nelle scuole medie. Lui si occupa di coltivazione di olio in Sicilia e da lì sarebbero ritornati nell’Alessandrino proprio in questi giorni. Il paese, fa sapere il sindaco, Andrea Toniato, “è sconcertato” e parla di incredulità, “a cominciare dai vicini, con i quali la coppia aveva più contatti”. C’è chi li ha visti proprio ieri, apparentemente del tutto normali. Forse Patrizia un po’ stanca, ma nulla poteva far presagire l’accaduto.
Il parroco, don Mario Bianchi, descrive l’uomo come molto riservato. La donna solare, estroversa, molto credente e apprezzata come professoressa. “Entrambi partecipavano alla messa della domenica. Siamo rimasti tutti senza parole: marito e moglie erano sempre insieme, entrambi cordiali. Nella notte deve essere accaduto qualcosa di incredibile e imprevedibile. A quanto mi risulta poco dopo le 6 chi abita in zona è stato svegliato dal trambusto dei mezzi soccorso e dei carabinieri, ma prima nessuno avrebbe avvertito rumori sospetti”.
“Oggi siamo di fronte a una tragedia che segna profondamente la nostra comunità: un caso di femminicidio che coinvolge una coppia molto conosciuta, affiatata, apprezzata, e che ha scosso le nostre anime, gettando un velo di tristezza sulle nostre vite – ha commentato il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè -. Questo drammatico evento ci ricorda che la violenza, in qualsiasi forma, è inaccettabile. E’ nostro dovere come comunità non solo condannare tali atti, ma anche lavorare insieme per prevenire simili tragedie in futuro. Dobbiamo essere vigili, ascoltare e supportare chiunque possa trovarsi in una situazione di vulnerabilità”.