Trantino e il tombino: ma la Cisl attacca

Allagamenti e maltempo: il video del sindaco di Catania

CATANIA – “Un’ora e mezza di pioggia e Catania è andata di nuovo sott’acqua. Con conseguenti danni a famiglie, lavoratori e imprese. Senza contare che poteva anche scapparci il morto. Al di là della parziale imprevedibilità della forza dei temporali, non è più possibile assistere ogni volta allo stesso scenario. Né si può assistere silenti al teatrino della politica su un problema così importante che sembra non trovare soluzioni. Riteniamo sia l’ora delle risposte senza reticenze e degli interventi concreti”. Mentre il sindaco Enrico Trantino in un video girato in via Etnea tenta di spiegare i motivi dell’allagamento di Catania, il segretario della Cisl Maurizio Attanasio cerca di scuotere l’opinione pubblica e le istituzioni.

“Non vogliamo addossare responsabilità dirette ad alcuno – precisa Attanasio – perché il tema si ripropone da oltre 20 anni, ma nella continuità amministrativa, così come abbiamo fatto in passato, ci rivolgiamo al sindaco attuale. E ci rivolgiamo a lui anche come sindaco metropolitano, perché dia alla comunità catanese e metropolitana le risposte che, purtroppo, in tanti anni non ci sono state. Siamo consapevoli che il sindaco non ha poteri straordinari, ma siamo anche certi che la ‘congiuntura politica’ attuale con i governi regionale e nazionale potrebbe incidere positivamente su possibili interventi straordinari di natura finanziaria che vadano a risolvere radicalmente la questione idraulica della città e delle periferie, così come in alcuni comuni della provincia. Anche alla luce di ingenti risorse disponibili per la mitigazione del rischio idrogeologico in tutto il territorio”.

Trantino esamina la questione nel video: “Allora quali sono le cause? L’aumento d’intensità delle piogge per via del cambiamento climatico, l’inadeguatezza di un sistema di canalizzazione studiato negli anni 60 e non più adatto ai volumi di oggi. Il suolo costruito negli ultimi sessant’anni, nonostante sia lavico, è paradossalmente impermeabilizzato e non permette uno smaltimento agevole. Il deflusso che parte dai paesi limitrofi privi di fognature verso la città. Come in altre parti del territorio nazionale stiamo già lavorando con l’università per trovare delle soluzioni efficaci a lungo termine, che richiederanno tempo”.

Secondo il segretario della Cisl catanese “quanto accaduto fa emergere prepotentemente il caso di Servizio idrico etneo, di quale ‘mission’ debba avere nelle politiche delle acque e di come si intende affrontare la questione Sie e Siag. Una questione questa che riteniamo sia ormai non più rinviabile, e su cui occorra una operazione verità, affinché diventi chiaro e trasparente il percorso che gli amministratori, catanesi e provinciali intendono percorrere per la gestione di un bene pubblico così prezioso come l’acqua, con annesso sistema di rete fognaria e depuratori. Ci associamo alle domande e alle possibili soluzioni che abbiamo colto da vari interventi di tecnici qualificati, sia sulla stampa sia sulla rete, che vanno dall’ingegnere Tuccio D’Urso ad altri professionisti del settore e qualificati docenti universitari”.

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