Agrigento, dimostrazioni pratiche di manovre salvavita

di Nuccio Sciacca. Anche i non addetti ai lavori possono dare il loro contributo in attesa dei soccorsi

Conoscere le manovre salvavita può fare la differenza tra la vita e la morte, ecco perché queste dovrebbero diventare un vero e proprio valore culturale. Si tratta di interventi capaci di abbassare o evitare il rischio di morte per una persona se eseguiti correttamente e in maniera tempestiva. Sono oltre 400 mila, ad esempio, le persone in Europa colpite da arresto cardiaco e ostruzione polmonare che potrebbero essere salvate grazie a un intervento immediato. Conoscendo i diversi protocolli di primo soccorso, è possibile salvare una vita in pericolo intervenendo in caso di emergenza. Per questo motivo è necessario capire quali sono le manovre e come comportarsi a seconda del problema. Ad Agrigento il tema è particolarmente sentito visto che si è organizzata una giornata di sensibilizzazione nella centrale piazza Cavour a cura della Simeup (Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica) in collaborazione con l’Asp, l’Ordine dei Medici, la Croce Rossa Italiana e l’associazione di protezione civile Gise.

Una nutrita schiera di genitori, nonni ma anche tanti giovani hanno avuto l’opportunità di conoscere e apprendere, attraverso diverse dimostrazioni pratiche, le importanti manovre di emergenza la cui corretta esecuzione si rivela essenziale per salvare la vita. I corsi da seguire per approfondire questo importante tema sono diversi e si occupano di insegnare le manovre salvavita sia in età adulta che pediatrica grazie anche all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno (Dae), un macchinario in grado di riconoscere i motivi di un arresto cardiaco come le aritmie (fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare) e interromperne immediatamente le conseguenze negative tramite opportune scariche elettriche.

Nei corsi sono inoltre insegnate le manovre di disostruzione delle vie aeree e la rianimazione cardio-polmonare sia in età adulta sia pediatrica. Ma ci sono corsi che insegnano anche a gestire le emorragie massive come i corsi stop-the-bleed, molto importanti in caso di gite fuori porta o passioni pericolose come la caccia, la mountain bike o il trail estremo. Grazie ai corsi specifici anche le persone meno esperte potranno imparare come salvare delle vite eseguendo gli opportuni passaggi soprattutto per un motivo specifico. In Italia è stato stimato che i casi di morte per arresto cardiaco sono circa 65 mila l’anno, numero che potrebbe essere abbassato del 30% con l’utilizzo di un defibrillatore.

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