Gli ospedali siciliani di fronte alla prossima ondata influenzale

di Nuccio Sciacca. Piano di biocontenimento al Garibaldi di Catania

E’ già partita in tutta Italia la raccolta delle segnalazioni dei casi di sindrome influenzale. E’ un sistema che si basa su una rete di medici sentinella costituita da medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, reclutati dalle Regioni, che segnalano i casi di sindrome simil influenzale osservati tra i loro assistiti. La raccolta e l’elaborazione delle segnalazioni di malattia è effettuata dall’Istituto Superiore di Sanità che provvede all’elaborazione a livello nazionale e produce un rapporto settimanale che viene pubblicato sul sito internet del ministero della Salute. La vaccinazione, come si sa, costituisce la più efficace strategia di prevenzione dell’influenza che è una malattia respiratoria acuta che può manifestarsi in forme di diversa gravità. La vaccinazione è fortemente raccomandata alle persone a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base come gli anziani, persone con patologie concomitanti, i residenti in strutture socio sanitarie e altre strutture di assistenza cronica, le donne in gravidanza.

In Sicilia le aziende sanitarie e ospedaliere si preparano ad affrontare non solo l’aspetto preventivo, con le vaccinazioni, appunto, ma anche i casi gravi. Al Garibaldi di Catania è attivo il piano di biocontenimento con strutture dedicate e già collaudate negli anni passati (vedi foto). L’influenza di questa stagione invernale alle porte sarà particolarmente virulenta, con possibili ripercussioni per la salute di molti soggetti a rischio, particolarmente deboli e privi delle adeguate difese immunitarie e il dipartimento di Emergenza-Urgenza, diretto da Giovanni Ciampi, ha già predisposto uno specifico percorso di biocontenimento per fronteggiare senza imprevisti le eventuali criticità.

“La questione del biocontenimento – spiega Ciampi – non è una novità per il nostro ospedale, ma un percorso ben collaudato soprattutto grazie a quanto successo qualche anno addietro con l’esperienza del Covid. L’arrivo della stagione influenzale ci troverà quindi pronti ad affrontare anche i casi più delicati”. Il paziente che arriverà in ospedale con i sintomi dell’influenza verrà preso in carico da un team specializzato e condotto in un ambiente del tutto isolato, dove potrà essere curato in sicurezza e ben distante dagli utenti che accedono al pronto soccorso per altre patologie. Di fatto, si tratta di proteggere un numero elevato di soggetti, in quanto la nuova struttura di emergenza del Garibaldi Centro conta l’accesso di circa 60 mila utenti ogni anno, con più di 1.500 ricoveri tra Medicina d’urgenza e Rianimazione.

Dal momento in cui il nuovo Centro d’emergenza del presidio ospedaliero Garibaldi Centro ha aperto le proprie porte alla città, gli accessi in pronto soccorso hanno, del resto, avuto un incremento esponenziale, mostrando una capacità d’intervento particolarmente efficace delle urgenze, la cui gestione richiede costante attenzione da parte degli operatori sanitari, chiamati periodicamente ad aggiornarsi sui vari percorsi di approccio e di trattamento. In Italia, vengono vaccinati contro l’influenza solo il 50% degli anziani e meno del 10-20% delle persone che appartengono agli altri gruppi ad alto rischio, compresi i bambini con patologie. La vaccinazione di queste persone permette un elevato vantaggio di salute sia personale sia complessivo, in quanto riduce del 70–80% l’elevato numero di morti e l’alta frequenza di complicanze e ricoveri.

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