Il Tar di Catania dà ragione alle ‘gattare’

Illegittimo il divieto comunale di sfamare randagi a S. Pietro Clarenza

CATANIA – Il Tar di Catania sta dalla parte de Le Aristogatte. L’associazione aveva impugnato l’ordinanza del Comune di San Pietro Clarenza che vietava a chiunque di somministrare qualsiasi tipo di alimento a uccelli selvatici (in particolare piccioni), cani e gatti randagi. L’avvocata Floriana Pisani aveva rilevato che “secondo la legge è vietato ostacolare, in qualsiasi modo, l’espletamento delle attività di accudimento degli animali vaganti e nessuna norma fa divieto di alimentare gli animali randagi nei luoghi in cui essi trovano rifugio”.

Il Tar ha accolto il ricorso rimarcando “l’irragionevolezza e la contrarietà del divieto rivolto alla popolazione ha evidenziato il principio che privare i cani randagi del cibo somministrato da occasionali fornitori della strada equivale a ridurli alla fame, a costringerli a rovistare tra i rifiuti o, addirittura, a diventare aggressivi per procurarsi cibo e questo rappresenterebbe un trattamento crudele di detti animali, non conforme a legge”. Pertanto, secondo il Tar, chiunque può somministrare cibo e non solo i volontari. “Le Aristogatte – dichiara la presidente Vera Russo – avevano deciso di impugnare l’ordinanza per dare un segnale forte alla collettività”.

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