CATANIA – Il sindaco si è schierato dalla loro parte e la Regione siciliana si è subito dichiarata disponibile a revocare la concessione su richiesta ufficiale del Comune di Catania. Ma i catanesi si sono presentati ugualmente stamattina al porticciolo di Ognina per manifestare contro la privatizzazione di uno spazio che ritengono inviolabile. Centinaia di persone tra residenti e pescatori, sostenuti da politici e associazioni, hanno tirato fuori slogan e striscioni per dire no alla perdita di un’area che temono possa essere sottratta alla fruizione pubblica dopo la richiesta della società La Tortuga e l’ok della Regione siciliana.
“Queste concessioni allegre sono molto gravi – dicono i cittadini -. Noi non siamo contro i privati, loro fanno il loro lavoro. Ma dobbiamo proteggere la fruizione del mare. E’ assurdo che si parli di waterfront, o di ponte da abbattere, e poi invece si chiuda uno specchio d’acqua pubblico. Non si potrebbe più fare nemmeno la San Silvestro a mare. E finiamola con questa storia della riqualificazione, non ci crede più nessuno. Abbiamo diritto ad accedere al mare: è l’ultima parte rimasta ai catanesi, il sindaco ha avuto coraggio a tornare indietro e deve continuare a lottare”.
Ieri Enrico Trantino era uscito allo scoperto: “Ho chiesto un urgente e immediato intervento in autotutela all’assessorato regionale Territorio e ambiente sulla variante alla concessione demaniale marittima rilasciata lo scorso 17 ottobre alla società Tortuga, per garantire il preminente interesse pubblico e consentire i programmi di sviluppo dell’amministrazione comunale”. La Regione gli ha risposto che “la concessione demaniale marittima è stata rilasciata legittimamente, anche in seguito a decisione del Tar etneo, non avendo ricevuto formalmente indicazioni contrarie dall’amministrazione comunale dopo ripetuto sollecito e attraverso i canali procedurali previsti. Ma la Regione siciliana si riserva di revocarla in qualsiasi momento in presenza di una richiesta del Comune etneo presentata attraverso il portale del demanio marittimo”.