CATANIA – La Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio di 25 persone nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione di rifiuti legata alle società Rap di Palermo e sui siti delle discariche Valanghe d’inverno e Tiritì dell’Oikos. Tra gli imputati anche il capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, in qualità di dirigente generale del dipartimento regionale Acqua e rifiuti, incarico che ha ricoperto dal primo agosto 2018 al 18 giugno 2020, e gli imprenditori Orazio e Domenico Proto. Dall’inchiesta escono l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando e due suoi ex assessori all’Ambiente, Sergio Marino e Giusto Catania, e il dirigente del servizio Ambiente del Comune, Francesco Fiorino.
Stralciata la posizione dei tre commissari nominati dal prefetto di Catania per la gestione delle discariche dell’Oikos, in carica dal 19 dicembre 2014 al 3 febbraio 2017: Maurizio Cassarino, Riccardo Tenti e Stefano Scammacca. L’inchiesta è basata su indagini dei carabinieri del Noe e della sezione di polizia giudiziaria dell’Arma. Secondo un capo d’imputazione, dalla Rap di Palermo sarebbero stati conferiti nelle discariche gestite dall’Oikos rifiuti urbani indifferenziati e non come frazione secca, come previsto, per l’inadeguatezza e l’inefficienza degli impianti di Trattamento meccanico biologico (Tmb) fisso e mobile in uso nella discarica di Bellolampo.
Un faro è stato acceso dalla Procura anche sul progetto esecutivo di ampliamento delle discariche dell’Oikos in cui un dirigente e un funzionario della Regione, Natale Zuccarello e Gianfranco Cannova, secondo l’accusa, avrebbero “omesso di procedere ai controlli sull’impianto di percolato”, autorizzando “la gestione abusiva in presenza di carenze progettuali”. La richiesta di rinvio a giudizio, che comprende anche le due società, la Rap di Palermo e l’Oikos di Motta Sant’Anastasia, è stata firmata dai sostituti procuratori Raffaella Agata Vinciguerra e Angelo Brugaletta, e vistata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo. Il gup Luigi Barone ha fissato la prima udienza per il 28 maggio del 2025, nell’aula tre dell’aula bunker di Bicocca. Individuate le parti offese in ministero dell’Ambiente, Regione Siciliana, i Comuni di Motta Sant’Anastasia, Misterbianco, Palermo e la Città Metropolitana di Catania, il comitato ‘no discarica’ e l’associazione zero waste Sicilia.