CATANIA – A quasi 4 anni di distanza, quello che sembrava un incidente autonomo costato la vita il 22 maggio 2020 a Maniace al 23enne Sebastiano Triscari si era invece ipotizzato fosse stato provocato da un 30enne che dopo uno scontro con il suo furgone era scappato senza prestare soccorso. La famiglia del ragazzo deceduto, con in testa il padre Giovanni, aveva cercato a ogni costo di far riaprire il caso. Ed era saltato fuori il furgone che dopo l’incidente si era allontanato.
Ma oggi il tribunale di Catania ha emesso sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste nei confronti di Toni Arcodia, accusato di essere il pirata della strada che aveva causato l’incidente mortale. Per il giudice è stata chiara la totale estraneità di Arcodia: “Dentro il mio cuore ho sempre saputo di essere innocente e di non aver causato in nessun modo la morte del povero Triscari. Dispiace essere stato additato e apostrofato come pirata della strada, ma alla fine la giustizia e la verità hanno trionfato”.
Per i suoli avvocati “l’incidente del 2020 è una tragedia, ma non era giusto dover trovare a tutti i costi un capro espiatorio. La sentenza ha accertato l’assoluta innocenza del nostro cliente. Rispettiamo l’immenso dolore della famiglia Triscari per la perdita improvvisa del loro caro; allo stesso tempo siamo sollevati all’idea che un uomo innocente non debba pagare per un fatto mai commesso. La prima tesi formulata dai carabinieri di Maniace, vale a dire quella dell’’incidente autonomo, era senza dubbio quella corretta, oggi confermata dal tribunale di Catania”.