“Aggrediti dalla famiglia di Larimar”

Piazza Armerina: la denuncia della troupe Tg3. Annaloro si scusano: "Siamo disperati"

PIAZZA ARMERINA (ENNA) – “Mi rivolgo ai più giovani, agli amici, ai compagni di Larimar. Chi sa qualcosa parli”. A lanciare l’appello ai giovani è il procuratore dei minori di Caltanissetta, Rocco Cosentino, che coordina l’indagine sul suicidio di Larimar Annaloro, la studentessa 15enne che martedì è stata trovata impiccata con una corda a un albero del proprio giardino a Piazza Armerina. “Abbiamo già sentito molti ragazzi, tra i suoi amici. Ma se c’è qualcuno che sa qualche particolare che, a suo modo di vedere, può essere insignificante, o se ha paura, ce lo venga a dire. Noi tuteleremo chiunque. Perché consideriamo la tutela del minore come faro che indirizza il nostro operato. Non abbia timore di presentarsi, per renderci edotti di particolari che conosce sulla vicenda che per noi potrebbero essere importanti, anzi direi fondamentali. Noi siamo un ufficio che accoglie chiunque a braccia aperte, sempre e comunque. Questo è un dato assodato”. Il procuratore ha disposto per mercoledì prossimo l’autopsia sul corpo della ragazza, dopo che la Procura di Enna aveva restituito il corpo alla famiglia.

Intanto la troupe del tg di Rai3 denuncia l’aggressione della famiglia Annaloro alla giornalista Lucia Basso e all’operatore Francesco Caudullo. “I colleghi – spiega l’Ordine – erano impegnati a raccogliere informazioni. Con la massima sensibilità, tanto che la telecamera era spenta e poggiata a terra, stavano mostrando alla madre della vittima il servizio andato in onda ieri, quando una persona vicina alla famiglia ha iniziato a insultarli e ha preso a calci la telecamera, distruggendola”.

Sull’episodio arrivano le scuse degli Annaloro attraverso il proprio legale, l’avvocato Milena Ruffini, per non aver avuto “un comportamento contenuto”. “I miei clienti – dice la penalista – sono molto stanchi e hanno avuto la sensazione di essere violati nella loro privacy. Sono disperati, sgomenti e increduli. E hanno bisogno di serenità per riorganizzare le idee e per comprendere come sia potuta avvenire questa tragedia. Chiedono che venga rispettato il loro dolore e ritengono inutile questo assedio mediatico, visto che comunque non ci saranno risvolti sul caso a breve”.

La legale annuncia che verrà nominato un perito di parte che parteciperà all’autopsia sul corpo della ragazza fissata per mercoledì. La Procura dei minori di Caltanissetta ipotizza il reato di istigazione al suicidio. Larimar si sarebbe tolta la vita forse temendo che sue immagini private potessero circolare nelle chat dei compagni.

In mattinata aveva parlato anche la sorella della 15enne: “Nessuno dalla scuola è mai venuto a trovarci per esprimerci solidarietà o cordoglio. Né i compagni, né gli insegnanti o la dirigente scolastica. In compenso tanti cittadini, compresi sindaco e giunta, sono venuti a piangere con noi”. Alle critiche risponde la preside del liceo frequentato da Larimar: “Non li ho chiamati perché non avevo il numero e non sapevo come rintracciarli”. La dirigente scolastica getta acqua sul fuoco anche sulla lite che sarebbe scoppiata tra la giovane e una coetanea, a scuola, la mattina del suicidio. Le due avrebbero discusso violentemente per un ragazzo e la 15enne sarebbe poi stata insultata da un gruppo di studenti che avrebbero alluso a sue foto intime che circolavano in chat. “Era solo un diverbio – ha commentato la preside -. Così mi hanno detto i docenti”.

“Se avesse convocato le ragazze in presidenza e ci avessero chiamati, noi avremmo capito la gravità dei fatti e io non avrei mai lasciato sola mia figlia per andare a fare commissioni”, ha detto la madre. Successivamente la preside è andata a trovare la famiglia. “E’ stato straziante – ha detto -, sono distrutti dal dolore e continuano ad avere tanti dubbi tra i quali quelli sulla autenticità del biglietto che un compagno di scuola avrebbe consegnato al fidanzato della ragazza. Secondo loro non sarebbe stato scritto dalla giovane”.

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