ROMA – Difficoltà a respirare, vomito, spasmi e la situazione che precipita rapidamente. Tragedia nei giorni scorsi a Roma dove una bambina di nove anni è morta dopo aver mangiato un piatto di gnocchi al ristorante. Possibile causa del decesso uno shock anafilattico legato a un’allergia al frumento. Giovedì scorso, dopo aver pranzato fuori insieme ai genitori, la bimba era tornata a casa a Torre Maura, alla periferia est della Capitale. Ma mezz’ora dopo aver mangiato si è sentita male.
L’allarme è scattato intorno alle 14.40. La bimba ha iniziato ad avere difficoltà a respirare, le è stato somministrato il Ventolin ma non si è ripresa. Così è scattata la chiamata al 118. In pochi istanti ha perso conoscenza e le sarebbe stata iniettata anche adrenalina. A sirene spiegate è stata trasportata d’urgenza in ambulanza al vicino policlinico Casilino dov’è arrivata in arresto cardiaco. È stata rianimata con un massaggio toracico. Poi, in seguito a un ulteriore aggravarsi delle condizioni, è stata trasportata al Gemelli scortata dalla polizia. Giunta in arresto cardiaco prolungato i medici del pronto soccorso pediatrico hanno tentato ogni possibile manovra di rianimazione, ma nonostante la ripresa del battito cardiaco è stata rilevata una condizione di morte cerebrale.
Così venerdì mattina è stata avviata la procedura di accertamento della morte. I genitori hanno acconsentito alla donazione degli organi che sono stati prelevati da una équipe specializzata. Resta da stabilire la causa esatta del decesso e se sia realmente collegata al piatto di gnocchi di patate mangiati nel locale. Proprio quella mattina pare che la piccola si era recata con i genitori in un ambulatorio per effettuare alcuni esami diagnostici per accertare la funzionalità dei polmoni. E l’episodio fa ritornare alla mente la morte della turista inglese di 14 anni avvenuta a ottobre scorso, sempre a Roma, dopo aver mangiato un dolce in una tavola calda della capitale. La ragazzina, in vacanza con i genitori nella città eterna, era allergica alle arachidi. I genitori raccontarono di aver informato il personale del locale dell’allergia di cui soffriva la figlia che, già in passato, aveva avuto reazioni violente. Sulla vicenda la Procura aprì subito un fascicolo d’indagine per omicidio colposo in concorso a carico dei due titolari del locale dove la famiglia aveva cenato prima che la ragazzina accusasse il malore fatale.