“Mi hai salvato dalla comunità lager, vuoi battezzare mia figlia?”

Nell'Ennese incontra dopo 20 anni il poliziotto che l'ha 'liberato'

ENNA – Si sono ritrovati dopo 20 anni il commissario capo Mario Giannotta e il ragazzo che aveva ‘salvato’ da una casa-famiglia lager di Enna, nella quale i bambini venivano alimentati con prodotti scaduti, maltrattati e umiliati. L’ispettore ha ricevuto una telefonata da quello che ora è diventato un uomo che gli ha ricordato che, grazie al suo intervento, era riuscito, insieme ai fratelli, a uscire da quella realtà e a riabbracciare la sua famiglia e gli ha chiesto se voleva battezzare sua figlia, appena nata.

“Ho provato un’emozione unica ma anche orgoglio per quello che la polizia ha fatto – dice il commissario -. Ho battezzato la bimba con grande piacere e auguro alla famiglia e a questo padre, che ce l’ha fatta, ogni bene del mondo”. Il battesimo è stato celebrato in un paese della provincia di Enna. “E’ stata un’emozione forte – aggiunge Giannotta -. Il nostro lavoro è spesso sotto ombra. Ricordo benissimo quell’operazione. Con quei bambini, pronti per andare a scuola, bloccati da noi. Se non ricordo male, era l’ultimo giorno di scuola. Alcuni bambini avevano anche la festa di fine anno. Ricordo i loro occhi. Voglio dire grazie a questo ragazzo, oggi uomo, che mi ha restituito il mio impegno”.

scroll to top