Tragedia nella casa vacanza di Cefalù: feriti stazionari

Un morto per intossicazione, indagini si concentrano su camino

PALERMO – Con il passare delle ore migliorano le condizioni di Katharina Feierabend, la turista tedesca di 34 anni ricoverata in rianimazione all’ospedale di Partinico che aveva deciso di trascorrere la fine dell’anno insieme alla sua famiglia a Cefalù nella villa Deodata a Sant’Ambrogio. La donna, avvocato, sarà sottoposta ad altri cicli in camera iperbarica. In quattro erano partiti da Nordenham, città di 25 mila abitanti nella bassa Sassonia, la giovane Katharina, insieme al fratello Jonathan Feierabend, di 36 anni, alla madre Patrizia Pargmann di 60 anni e a Elmo Pargmann, di 63, marito di Patrizia, che è riuscito a dare l’allarme e fare arrivare i soccorsi nella villa.

Stavano male da un giorno i quattro turisti che sono stati avvelenati dal monossido di carbonio. Inizialmente i medici hanno pensato a un’intossicazione alimentare. Gli esami e i rilievi dei vigili del fuoco hanno poi invece evidenziato l’intossicazione dal gas killer. Il 36enne Jonathan Feierabend è stato trovato morto nel letto dai sanitari del 118. La sorella era riversa nel bagno, mentre i coniugi, le cui condizioni sono migliorate e presto potrebbero essere dimessi, si trovavano al piano di sopra.

La proprietaria della villa, Carmelina Ricciardello, oggi partirà dalla Toscana dove si trovava al momento della tragedia e sarà sentita dagli agenti del commissariato di Cefalù che stanno conducendo le indagini coordinate dalla procura di Termini Imerese. La donna ha vissuto a lungo in Australia e poi è tornata in Sicilia per investire sul turismo di qualità. La villa ha tutte le certificazioni che attestano l’alto livello della struttura alberghiera. Anche le recensioni lasciate dai turisti che hanno soggiornato sono molto positive. Le indagini si concentrano sul camino e sul suo funzionamento. Al momento sembra che la caldaia non sia la causa dell’avvelenamento.

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