Catania ricorda Fava 41 anni dopo

La commemorazione davanti alla lapide

CATANIA – La sera del 5 gennaio 1984 veniva assassinato a Catania Pippo Fava, 59enne giornalista, scrittore e autore di testi teatrali. Dopo lunghe e tormentate indagini, la vicenda giudiziaria per quel delitto di stampo mafioso si è conclusa nel 2003, quando l’ultimo processo è arrivato in Cassazione. I giudici della Suprema corte hanno condannato il boss Nitto Santapaola e Aldo Ercolano all’ergastolo e Maurizio Avola a sette anni con il patteggiamento.

“A distanza di tanti anni dalla sua uccisione – dice il sindaco Enrico Trantino – la città di Catania ricorda con emozione l’impegno di un valoroso giornalista e scrittore, che seppe coniugare il rigore informativo con quello della denuncia di tanti mali della Sicilia e di Catania, nell’interesse della verità e della giustizia. Sono rimasti un monito indelebile, a memoria futura anche per le nuove generazioni, le sue denunce del malaffare e lo sfruttamento delle risorse pubbliche per interessi illeciti, descritte con impareggiabile coraggio nelle battaglie civili di cui si è reso protagonista con i suoi scritti, ancora di grande attualità”.

Per Assostampa Sicilia “tutta l’attività di Pippo Fava resta come esempio di grande giornalismo, una lezione per tutti giovani e meno giovani a cui deve guardare chi fa questo mestiere”. Nel pomeriggio la commorazione organizzata davanti alla lapide che ricorda il giornalista ucciso proprio in via Fava.

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