“Nel basket abbiamo azzeccato l’allenatore fin dal primo momento, ma soprattutto la Serie A della pallacanestro è a un livello di professionismo molto più alto rispetto al calcio di Serie C. Il calcio a questi livelli è uno sport senza senso: si tratta solo di buttare soldi. Non mi piace: non mi piace il clima che si respira tra procuratori e giocatori, non mi piace che molte squadre siano farlocche e si iscrivano al campionato senza soldi. E’ un torneo fasullo”. Valerio Antonini come al solito non si trattiene. Al microfono di Telecolor, il presidente del Trapani prima della sfida contro il Catania è un fiume in piena.
“Siamo le due deluse del campionato – ha detto -. Siamo indietro, anche per colpa di qualche sconfitta immeritata. Certo, di solito i derby sono rivalità accese. Non è il nostro caso: anche perché ho buoni rapporti con il presidente del Catania, ci siamo appena salutati. Stimo moltissimo Ross, persona seria che si è scontrata con una realtà molto diversa, in peggio, rispetto a quella australiana. Abbiamo parlato delle difficoltà di avere linee di credito o di portare avanti un progetto qui in Italia. Abbiamo entrambi un po’ di bocca amara per questa stagione, entrambi ci siamo accorti che non basta mettere denaro ma che servono anche relazioni extra calcistiche. Quest’anno ci siamo trovati di fronte a situazioni clamorose, a noi hanno tolto 10 punti per il ritiro di due squadre”.
“Su Torrente – ha aggiunto – la scelta è definitiva: rimane. Tra noi c’è stato un confronto molto duro, da uomini. Abbiamo parlato di tutto: gli ho detto che mi sarei aspettato, visto che nella vita i contratti valgono sia per chi paga sia per chi riceve, un minimo di assunzione di responsabilità. Lui mi ha risposto che non si dimetteva perché sentiva di avere ancora la squadre in pugno, e io gliel’ho data”.
Dichiarazioni smentite solo qualche ora dopo, quando a fine gara arrivano l’esonero di Torrente e l’annuncio del ritorno di Aronica al suo posto: “Una decisione inevitabile – ha spiegato Antonini – dopo una sconfitta meritata. Il secondo tempo non lo abbiamo giocato. L’allenatore si è esonerato da solo: devo cacciarlo perché lui non se ne andrebbe mai, è convinto che sta facendo bene, portandoci quasi in Serie D. Siamo in una brutta posizione, dobbiamo stare attenti”.