CATANIA – Si è conclusa l’attività effusiva iniziata l’8 febbraio scorso da una frattura che si era aperta alla base della Bocca Nuova dell’Etna, a quota 3.050 metri sul livello del mare, che ha richiamato migliaia di turisti e curiosi sul vulcano attivo più alto d’Europa. Lo rende l’Ingv dopo sopralluoghi sul terreno e attraverso l’analisi delle immagini della rete di videosorveglianza. Le osservazioni hanno permesso di accertare che, a partire dal 2 marzo, è gradualmente cessata l’emissione lavica alla bocca eruttiva e il campo lavico si presenta in raffreddamento.
