Indagini su ritardi sanità. ‘E per MMD tempi rapidi’

Ispettori del ministero a Trapani. Il M5s: "Trattamento privilegiato al super boss mette i brividi"

Tempi lunghissimi di attesa per un esame. Ma non per Matteo Messina Denaro. Mentre molti siciliani faticano a ottenere una visita se non dopo mesi, e a Trapani è in corso un’indagine degli ispettori inviati dal ministero della Salute per verificare eventuali responsabilità nei ritardi con cui sono stati refertati oltre 3 mila esami istologici (con alcuni pazienti che hanno dovuto aspettare fino a 8 mesi per avere il responso), il super boss latitante ha avuto un accesso privilegiato al sistema sanitario proprio nella provincia sotto accusa.

A Messina Denaro sono bastati dieci giorni per ottenere una visita specialistica, gli esami diagnostici, il ricovero e l’intervento chirurgico. Tutto fra Mazara del Vallo, Castelvetrano e Marsala. Mentre i comuni pazienti facevano i conti con i ritardi, appena 24 ore dopo la colonscopia eseguita su Messina Denaro un campione del tessuto era già stato inviato per l’esame istologico all’ospedale di Castelvetrano. La ricostruzione delle cure mediche per il cancro al colon è illustrata nelle conclusioni del pubblico ministero Gianluca De Leo, che ha chiesto la condanna a 18 anni di carcere per Alfonso Tumbarello, l’ex medico di Campobello di Mazara accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

“La minuziosa ricostruzione del pm di Marsala sull’immediato accesso al sistema sanitario del superlatitante mette i brividi – dice il coordinatore regionale del Movimento 5 stelle Nuccio Di Paola -. Soprattutto se si pensa che oggi ci sono 160 pazienti che scoprono anche dopo 8 mesi dall’esame di avere un tumore perché l’Asp di Trapani è in abnorme e colpevole ritardo nella refertazione. Periodi differenti e responsabilità differenti, ma la sanità in Sicilia merita uno shock. Serve un azzeramento dell’attuale management dell’azienda sanitaria trapanese con una perentoria presa di posizione del governo Schifani. Croce deve essere accompagnato fuori dall’Asp di Trapani”.

Intanto all’ospedale Sant’Antonio Abate gli ispettori del ministero della Salute hanno iniziato le audizioni. Tra le persone ascoltate stamattina ci sono stati il direttore generale dell’Asp Trapani Ferdinando Croce, il neo direttore sanitario Danilo Greco, la responsabile dell’Anatomia patologica dell’Asp di Palermo Teresa Barone (che ha coordinato per l’assessorato regionale alla salute il piano per la definizione dei referti arretrati dell’Asp Trapani), il primario facente funzioni dell’Anatomia patologica di Trapani, Laura Miceli. Gli ispettori del ministero della salute resteranno anche domani e, probabilmente, si recheranno anche all’ospedale di Castelvetrano.