Trantino: “Per le buche non c’è un euro”

"Strade di Catania disastrate ma non abbiamo soldi, sono frustrato"

“Se prima era il tema dei rifiuti a provocare in me un forte stato di frustrazione, adesso si unisce la condizione disastrata delle strade di Catania. Con la differenza che la prima questione dipende anche dalla collaborazione dei cittadini; lo stato del nostro asfalto è responsabilità solo dell’amministrazione”. Nuovo messaggio del sindaco Enrico Trantino sui social e nuovo argomento da discutere con i catanesi: le buche. “La questione è una sola: dobbiamo intervenire. Il problema è come, non potendo contare su un solo euro di spesa corrente da destinare a tale fine. A inizio aprile scadrà un bando della Regione siciliana: la nostra speranza – e delle città di Messina e Palermo – è potere intercettare queste somme per un primo intervento che, se non risolutivo sull’intera rete stradale, consentirebbe di fronteggiare una buona parte del problema. Inoltre ho chiesto più vigore nell’esigere il rifacimento delle strade interessate dai lavori di altre aziende, per troppo tempo eseguiti senza un effettivo controllo sulla qualità dell’azione compiuta. Siamo in enorme ritardo e mi dispiace. Ma con i colleghi di giunta non ci adagiamo e abbiamo un preciso obiettivo: trovare soluzioni”.

Dopo qualche ora un secondo post “di chiarimento”: “Stanno per iniziare in città importanti lavori di riqualificazione. Capisco che rispetto a quel che ho scritto sulla mancanza di risorse per il rifacimento della pavimentazione i cittadini possono sentirsi disorientati. Le opere di riqualificazione e rigenerazione urbana sono spese di investimento che eseguiamo attingendo a risorse che ci giungono dall’Europa. Le spese di manutenzione devono essere sostenute attingendo alle entrate locali, prevalentemente originate dai tributi che riscuotiamo (esclusa la Tari, destinata al solo tema dei servizi di raccolta e gestione rifiuti). A prescindere dalle difficoltà di percezione, una buona parte di esse devono essere accantonate per pagare i debiti del passato, maturati per effetto di quei mutui che venivano contratti (fin dal dopoguerra) per fornire servizi, creando la voragine che oggi dovremmo colmare. Solo per avere un dato, spendevamo per mandare avanti il Comune cifre spropositate (si pensi che avevamo 8.000 dipendenti e 150 dirigenti, a fronte dei 1000 dipendenti e 15 dirigenti di oggi e si distribuivano contributi e sussidi a pioggia) per le quali ci indebitavamo (e oggi paghiamo)”.

Trantino prosegue: “Quel che riscuotiamo con la tassa di soggiorno ha una specifica destinazione di scopo: creare sviluppo del turismo, in quanto da esso deriva un aumento degli indici di sviluppo economico della città (quindi, festa di Sant’Agata, Capodanno e eventi a nostro carico sono finanziate da risorse che non possono essere spese altrimenti). Pressiamo perché dalla Regione ci vengano trasferite maggiori risorse, così come avveniva prima del 2008. Per il resto i problemi di Catania sul comparto manutenzioni sono i problemi di ogni altra città italiana. Stiamo provando a fare l’impossibile, lavorando ininterrottamente, sapendo quanto sia difficile, ma senza arrenderci. Ma non credete che un solo euro venga destinato a scopi diversi da quelli necessari per migliorare la nostra straordinaria città”.