MESSINA – Prima una telefonata di un finto maresciallo dei carabinieri, che ha fatto credere a un anziano che suo figlio, coinvolto in un sinistro stradale, avrebbe dovuto pagare una somma di denaro per scongiurare ulteriori conseguenze. Poco dopo un uomo si è presentato a casa per riscuotere 15.000 euro in contanti, richiesti per risolvere una fantomatica controversia e far rilasciare il figlio trattenuto in caserma.
A essere truffato è stato un pensionato di San Pier Niceto, nel Messinese, circuito da un ragazzo catanese poi individuato dai veri carabinieri e arrestato per tentata estorsione. Questo grazie all’anziano, che insospettito dalla telefonata ha temporeggiato e allertato il 112. I militari si sono precipitati e hanno trovato il ventenne nelle vicinanze. Dalle successive indagini è stato individuato anche un complice, un 22enne anche lui del capoluogo etneo che è stato denunciato.
Episodio simile a Marsala, dove un altro catanese in trasferta, stavolta un 34enne, è stato arrestato per la truffa del finto carabiniere e del finto incidente stradale. Voleva farsi consegnare denaro e monili in oro da una 80enne. Fortunatamente una vicina di casa ha ascoltato il dialogo telefonico e rendendosi conto della truffa ha avuto la prontezza di chiamare il 112. I carabinieri hanno così sorpreso il 34enne che si era già fatto consegnare il malloppo.