Arbitro picchiato: Daspo per 4 calciatori minorenni

Dopo la giustizia sportiva, arriva pure il provvedimento del questore

RIPOSTO – Squalificati per cinque anni dal giudice sportivo e sottoposti al Daspo da parte del questore di Catania. Sono i provvedimenti emessi nei confronti di quattro calciatori della Rsc Riposto che, il 5 aprile scorso, a conclusione della gara con l’Ads Pedara, valevole per i play-off della categoria Under 17, avrebbero partecipato all’aggressione dell’arbitro. Il direttore di gara, un 19enne, è stato inseguito, accerchiato e colpito con calci e pugni, riportando ferite giudicate guaribili in sette giorni. Carabinieri della compagnia di Giarre e della stazione di Riposto hanno identificato quattro degli aggressori, tutti minorenni e tutti calciatori della Rsc Riposto. Il rapporto dei militari ha portato all’emissione di Daspo da parte del questore di Catania, Giuseppe Bellassai, che vieta ai quattro l’accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive. Il Daspo è stato emesso per tre anni nei confronti di un 15enne e di un 17enne e di due anni per un 14enne e un altro 17enne. Essendo i destinatari minorenni, il provvedimento è stato notificato dai carabinieri ai genitori. Sono in corso indagini per identificare gli altri partecipanti all’aggressione.

Già il giudice sportivo si era espresso per sua competenza: squadra esclusa dal campionato Allievi-Under 17 per la stagione 2025-2026, sette calciatori squalificati sino al 5 aprile del 2030 “disponendone la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc”, altri due squalificati sino al 5 aprile del 2030 senza preclusione, un altro per tre anni fino al 5 aprile 2028. E’ la stangata del giudice sportivo della Lega nazionale Dilettanti sulla società Sebastiano Russo Calcio Riposto. Una “violenza inaudita”, scrive il giudice sportivo. Squalificato, fino al 30 giugno 2025, anche l’allenatore, Maurizio Anastasi e inibito, fino alla stessa data, Rosario Previtera, dirigente addetto all’arbitro. Il direttore di gara, medicato al pronto soccorso dell’ospedale di Acireale, è stato dimesso con una prognosi di sette giorni.

“Sono devastato. Anni di lavoro e passione per il calcio oggi compromessi da un episodio deplorevole, ingiustificabile. La violenza è inaccettabile senza se e ma”, spiega Pietro Romano, presidente dell’Asd Russo Sebastiano Calcio di Riposto, parlando col quotidiano La Sicilia dell’aggressione all’arbitro a Torre Archirafi. Nove giocatori della formazione sono stati fermati per cinque anni dal giudice sportivo e quattro sono stati sottoposti a Daspo dal Questore di Catania. “La gestione dell’ordine pubblico di una partita Under 17 affidata a un gruppo di genitori – aggiunge Russo – si è rivelata un fallimento, alla luce di quello che è accaduto in campo. Purtroppo non ero presente e, probabilmente, ho sottovalutato la partita. I ragazzi hanno sbagliato, nessun dubbio. Noi facciamo il possibile per disciplinarli alle regole dello sport sano. E non è facile. Hanno commesso una serie di gravi errori, tuttavia la punizione che subiranno non è risolutiva. Non contesto il dispositivo, ma prendo atto di un accanimento che non serve”. “Mi trovo in una fase di profonda delusione mista a smarrimento – rivela il presidente della società calcistica – e devo capire se continuare o mollare quello che è un hobby, una passione che porto avanti con tanti sacrifici”. La portavoce delle mamme dei giovani calciatori dice: “Siamo pienamente consapevoli della gravità e del disvalore di quanto accaduto” e, “a nome di tutti i genitori”, porge “le più sincere scuse all’arbitro per la terribile esperienza che ha dovuto subire”. “Tuttavia – osserva – siamo molto spaventati per questa situazione. I nostri ragazzi vengono etichettati come mostri, ma in realtà sono profondamente provati e scossi per quello che è successo. Si rendono conto della gravità del loro gesto e ne sono sinceramente pentiti”.