Da Sciacca ad Agrigento in auto: tre ore per 180 km tra andata e ritorno, per recuperare i farmaci salvavita di cui l’ospedale (dove dirige il reparto di oncologia) è sprovvisto e ci sono pazienti che attendono per le cure. Protagonista il primario Domenico Santangelo. A riferire l’episodio è il capogruppo della Dc all’Assemblea regionale siciliana, Carmelo Pace. “Sono stato contattato da una paziente oncologica che si trova, da stamattina, all’ospedale di Sciacca – afferma -. Mi è stato riferito che il primario del reparto si è messo direttamente in macchina in direzione Agrigento per ritirare personalmente i farmaci salvavita da consegnare ai pazienti per le cure. Al netto della gratitudine per il gesto encomiabile di un professionista che ha a cuore il diritto alla salute e alle cure dei nostri concittadini, mi chiedo e vi chiedo: non ci avevano assicurato, dalla direzione sanitaria, che era stato tutto risolto?”.
“La camera bianca è ancora indisponibile, i farmaci salvavita continuano ad arrivare in ritardo e, ahinoi, grazie, a quanto pare, all’impegno di una persona scrupolosa rientrata dal congedo per fronteggiare questa situazione – prosegue il deputato regionale -. In questo momento il numero delle persone che attendono, in reparto, i farmaci salvavita sarebbero venti. Nessuno di loro ha certezza sui tempi d’attesa per le cure. Siamo già al quarto giorno. Per quanto tempo deve andare avanti questa storia? È questa la sanità che ci meritiamo?”.