Più soldi per i capi delle partecipate, Ars vota no

Bocciato aumento di stipendio. La Vardera e M5s: "Maggioranza a pezzi"

PALERMO – Non passa all’Ars l’aumento delle indennità per gli amministratori delle società partecipate della Regione. La norma, inserita in un disegno di legge all’esame di sala d’Ercole, è stata bocciata col ricorso al voto segreto. L’aula ha messo in votazione un emendamento soppressivo dell’articolo 1 del ddl, richiesto dalle opposizione: 39 i voti favorevoli e 16 contrari. A proporre la norma sulle partecipate era stato l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Dagnino, ma non tutti nella maggioranza l’avevano condivisa, come dimostra l’esito della votazione.

“L’opposizione unita è riuscita a fermare in aula un disegno di legge assurdo e anacronistico – dice il deputato regionale e leader di Controcorrente Ismaele La Vardera -. Oggi con la bocciatura di questo ddl, che prevedeva aumenti per i dirigenti delle partecipate (addirittura alcuni componenti delle partecipate, avrebbero preso stipendi più altri dei deputati), a vincere sono stati i siciliani. Mentre questa terra cade a pezzi e fa acqua da tutte le parti, pensare che bisogna dare priorità agli aumenti dello stipendio è da scellerati. Per fortuna io e l’opposizione, con qualche aiutino da parte della maggioranza stessa, siamo riusciti a fermare un norma che non guarda al bene della nostra terra ma bensì ad alimentare ancor quel sistema politico-clientelare che noi combattiamo fermamente. I siciliani non lo sanno, ma oggi per loro è una vittoria”.

Stesso parere per il capogruppo del M5s all’Ars Antonio De Luca: “Niente regalo ai trombati della politica. Oggi la maggioranza di Schifani è andata in frantumi, letteralmente ridicolizzata dal voto segreto che abbiamo chiesto noi, e finito 39 a 16. Ha pagato la propria superbia e presunzione, dando la priorità a un disegno di legge vergognoso in un momento tragico per la Sicilia, con la sanità allo sbando, la siccità nuovamente alle porte e il caro bollette che strangola i cittadini. E tutto ciò solo per premiare i trombati della politica che finora hanno brillato, quasi ovunque, solo per incapacità, inadeguatezza e incompetenza”.

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